venerdì 23 aprile 2010

La scuola di Adro

venerdì 23 Aprile 2010 (08h05) :

La scuola di Adro

Lo spaccato della scuola di Adro è anche peggio di quello che avevamo immaginato. Sandro Ruotolo ha detto: “Ho girato tutta l’Italia ma non ho mai visto un tale concentrato di odio”. Madri indegne di tale nome, un covo di vipere razziste e assatanate che fa impallidire le streghe di Loudun.

Abbiamo finalmente capito gli sporchi propositi del sindaco leghista Danilo Oscar Lancini: rifiutare i 50 milioni di sostegno ai poveri offerti da Formigoni per poter dire: “I fondi non ci sono, il Comune è povero e dunque, nei sussidi, negli aiuti e nelle case popolari, è costretto a pensare solo ai cittadini legittimi. Gli extracomunitari, anche se lavorano qui da 20 anni, non potranno avere nulla anche se hanno bambini e situazioni di bisogno, troveranno chiuse le porte comunali, non avranno assistenza sociale, non potranno entrare nelle graduatorie dello Stato, non avranno diritto a sussidi. E, se non sono d’accordo con le nostre misure, possono sempre andare a vivere in un altro Comune””

E’ un cerchio infernale che si tiene. Quel sindaco, come altre amministrazioni leghiste, devono la loro elezione a istinti razzisti e xenofobi abilmente alimentati. Lancini su quel razzismo ha fondato il suo consenso. Senza di quello non sarebbe stato eletto. Dunque fa comodo creare situazioni di disagio per applicare intenti discriminatori, alimentando paura e odio sociale, così da aizzare la gente in senso antiumano. Più paura e disagio tra poveri ci sarà, più ci saranno voti per la Lega, che combatte uguaglianza e integrazione proprio per aumentare il suo potere.

Ma ci chiediamo: in quel paesetto del bresciano di 6.400 abitanti ci sono dei preti? Dei parroci? Esiste ancora una chiesa cristiana? E cosa fa per questa deriva razzista e inumana? Quei 200 genitori che hanno firmato una protesta anche contro l’ignoto donatore si considerano cristiani? Cosa pensano di essere? Su quale sorgente demoniaca di egoismo e disumanità intendono basare la loro vita? Cosa vogliono insegnare ai loro bambini? Con madri che si giustificano dicendo:”Questa è la legge”,quando sono loro stessi ad aver limitato la legge? E che immane vergogna con quel sindaco che poggia la propria giustificazione sulle parole di un amministratore australiano, quando l’Australia si deve vergognare davanti al mondo intero per il genocidio che ha fatto dei suoi aborigeni! E che vergogna quel sottolineare nella citazione il nome di Dio, un nome che viene calpestato dalla ferocia della gente! Perché non leggere direttamente Mein Kampf?! Anche i nazisti pronunciavano continuamente il nome di Dio, ma un Dio praticato nell’odio nasconde solo il suo contrario.

E in quel paesetto del bresciano esiste una CGIL? Un sindacato? Una casa del popolo? Un centro di volontari laici o cristiani? Dei centri politico-sociali? Qualcuno che che torni a insegnare, con l’esempio personale, come devono essere i giusti rapporti tra uomo e uomo, la solidarietà umana, il regno dei vivi contro l’abominio dei morti?

Due soli esempi contrari in uno spaccato d’inferno: una volontaria che da 20 anni presta gratuitamente la sua opera alla mensa di quella scuola e che è sconvolta da quanto accade. E una ex assistente sociale che bolla crudamente come razzismo esasperato quell’odio violento e bestiale.

Ma quelle famiglie razziste e infami rifiutano di essere bollate come razziste, come se il razzismo, quello stesso razzismo che costò 6 milioni di vittime in Germania e che ha ucciso degli innocenti nei pogrom di tutto il mondo. Ma quelle famiglie attossiccate dal virus del male, non si rendono nemmeno conto della loro degenerazione e della loro follia.

Il padre comboniano, Giovanni Piumatti, che gestisce una missione in Congo, è rimasto disgustato dall’odio sociale del sindaco Lancini, e ha mandato 600 euro per pagare la mensa ai bambini poveri di Adro. Siamo arrivati al punto che ci arrivano soldi dall’Africa, sottratti alla gigantesca povertà africana, per sopperire alla gente italiana che ha perso la fede in Dio e nell’uomo. Il missionario scrive: “Caro ‘cittadino di Adro, abbiam letto, qua in Africa, la tua lettera “Io non ci sto”: anche noi ci uniamo al tuo messaggio ed al tuo gesto. Ti inviamo un contributo per pagare la mensa per un anno ad uno dei tuoi-nostri bambini. Sono soldi che molti amici dell’Italia ci danno per l’Africa. Conoscendo bene i nostri amici so che sono contenti se ne invio una fetta lì a Brescia; perché anche loro vogliono un mondo diverso: un mondo fatto più di ponti che di barriere”.

Io non ci sto (lettera di un imprenditore che regala alla scuola di Adro 10.000 euro per pagare la mensa dei più poveri.)

Sono figlio di un mezzadro che non aveva soldi ma un infinito patrimonio di dignità. Ho vissuto i miei primi anni di vita in una cascina come quella del film “L’albero degli zoccoli”. Ho studiato molto e oggi ho ancora intatto tutto il patrimonio di dignità e inoltre ho guadagnato i soldi per vivere bene. E’ per questi motivi che ho deciso di rilevare il debito dei genitori di Adro che non pagano la mensa scolastica.

A scanso di equivoci, premetto che:

Non sono “comunista”. Alle ultime elezioni ho votato per FORMIGONI. Ciò non mi impedisce di avere amici dì tutte le idee politiche. Gli chiedo sempre e solo la condivisione dei valori fondamentali e al primo posto il rispetto della persona.

So perfettamente che fra le 40 famiglie alcune sono di furbetti che ne approfittano, ma di furbi ne conosco molti. Alcuni sono milionari e vogliono anche fare la morale agli altri. In questo caso, nel dubbio sto con i primi. Agli extracomunitari chiedo il rispetto dei nostri costumi e delle nostre leggi, ma lo chiedo con fermezza ed educazione cercando di essere il primo a rispettarle. E tirare in ballo i bambini non è compreso nell’educazione.

Ho sempre la preoccupazione di essere come quei signori che seduti in un bel ristorante se la prendono con gli extracomunitari. Peccato che la loro Mercedes sia appena stata lavata da un albanese e il cibo cucinato da un egiziano. Dimenticavo, la mamma è a casa assistita da una signora dell’Ucraina.

Vedo attorno a me una preoccupante e crescente intolleranza verso chi ha di meno. Purtroppo ho l’insana abitudine di leggere e so bene che i campi di concentramento nazisti non sono nati dal nulla, prima ci sono stati anni di piccoli passi verso il baratro. In fondo in fondo chiedere di mettere una stella gialla sul braccio agli ebrei non era poi una cosa che faceva male.

I miei compaesani si sono dimenticati in poco tempo da dove vengono. Mi vergogno che proprio il mio paese sia paladino di questo spostare l’asticella dell’intolleranza di un passo all’anno, prima con la taglia, poi con il rifiuto del sostegno regionale, poi con la mensa dei bambini, ma potrei portare molti altri casi.

Quando facevo le elementari alcuni miei compagni avevano il sostegno del patronato. Noi eravamo poveri, ma non ci siamo mai indignati. Ma dove sono i miei compaesani, ma come è possibile che non capiscano quello che sta avvenendo?

Che non mi vengano a portare considerazioni “miserevoli”. Anche il padrone del film di cui sopra aveva ragione. La pianta che il contadino aveva tagliato era la sua. Mica poteva metterla sempre lui la pianta per gli zoccoli. (E se non conoscono il film che se lo guardino..) Ma dove sono i miei sacerdoti? Sono forse disponibili a barattare la difesa del crocifisso con qualche etto di razzismo? Se esponiamo un bel rosario grande nella nostra casa, poi possiamo fare quello che vogliamo?

Vorrei sentire i miei preti “urlare”, scuotere l’animo della gente, dirci bene quali sono i valori, perché altrimenti penso che sono anche loro dentro il “commercio”.

Ma dov’è il segretario del partito per cui ho votato e che si vuole chiamare “partito dell’amore”. Ma dove sono i leader di quella Lega che vuole candidarsi a guidare l’Italia.

So per certo che non sono tutti ottusi ma che non si nascondano dietro un dito, non facciano come coloro che negli anni 70 chiamavano i brigatisti “compagni che sbagliano”.

Ma dove sono i consiglieri e gli assessori di Adro? Se credono davvero nel federalismo, che ci diano le dichiarazioni dei redditi loro e delle loro famiglie negli ultimi 10 anni. Tanto per farci capire come pagano le loro belle cose e case.

Non vorrei mai essere io a pagare anche per loro. Non vorrei che il loro reddito (o tenore di vita) Venga dalle tasse del papa di uno di questi bambini che lavora in fonderia per 1200 euro mese (regolari).

Ma dove sono i miei compaesani che non si domandano dove, come e quanti soldi spende l’amministrazione per non trovare i soldi per la mensa. Ma da dove vengono tutti i soldi che si muovono, e dove vanno?

Ma quanto rendono (o quanto dovrebbero o potrebbero rendere) gli oneri dei 30.000 metri cubi del laghetto Sala. E i 50.000 metri della nuova area verde sopra il Santuario chi li paga? E se poi domani ci costruissero? E se il Santuario fosse tutto circondato da edifici? Va sempre bene tutto?

Ma non hanno il dubbio che qualcuno voglia distrarre la loro attenzione per fini diversi. Non hanno il dubbio di essere usati? E’ già successo nella storia e anche in quella del nostro paese.

Il sonno della ragione genera mostri.

Io sono per la legalità. Per tutti e per sempre. Per me quelli che non pagano sono tutti uguali, quando non pagano un pasto, ma anche quando chiudono le aziende senza pagare i fornitori o i dipendenti o le banche.

Anche quando girano con i macchinoni e non pagano tutte le tasse, perché anche in quel caso qualcuno paga per loro.

Sono come i genitori di quei bambini. Ma che almeno non pretendano di farci la morale e di insegnare la legalità perché tutti questi begli insegnamenti li stanno dando anche ai loro figli.

E chi semina vento, raccoglie tempesta!

I 40 bambini che hanno ricevuto la lettera di sospensione servizio mensa, fra 20/30 anni vivranno nel nostro paese. L’età gioca a loro favore. Saranno quelli che ci verranno a cambiare il pannolone alla casa di riposo. Ma quei giorno siamo sicuri che si saranno dimenticati di oggi? E se non ce lo volessero più cambiare? Non ditemi che verranno i nostri figli perché il senso di solidarietà glielo stiamo insegnando noi adesso. E’ anche per questo che non ci sto.

Voglio urlare che io non ci sto. Ma per non urlare e basta ho deciso di fare un gesto che vorrà dire poco, ma vuole tentare di svegliare la coscienza dei miei compaesani.

Ho versato quanto necessario a garantire il diritto all’uso della mensa per tutti i bambini, in modo da non creare rischi di dissesto finanziario per l’amministrazione, in tal modo mi impegno a garantire tutta la copertura necessaria per l’anno scolastico 2009/2010.

Quando i genitori potranno pagare, i soldi verranno versati in modo normale, se non potranno o vorranno pagare il costo della mensa residuo resterà a mio totale carico. Ogni valutazione dei vari casi che dovessero crearsi è nella piena discrezione della responsabile del servizio mensa.

Sono certo che almeno uno di quei bambini diventerà docente universitario o medico o imprenditore o infermiere e il suo solo rispetto varra la spesa.

Ne sono certo perché questi studieranno mentre i nostri figli faranno le notti in discoteca o a bearsi con i valori del “grande fratello”.

Il mio gesto è simbolico perché non posso pagare per tutti o per sempre e comunque so benissimo che non risolvo certo i problemi di quelle famiglie. Mi basta sapere che per i miei amministratori, per i miei compaesani e molto di più per quei bambini sia chiaro che io non ci sto e non sono solo.

Molto più dei soldi mi costerà il lavorio di diffamazione che come per altri casi verrà attivato da chi sa di avere la coda di paglia. Mi consola il fatto che catturerà soltanto quelle persone che mi onoreranno del loro disprezzo.

Posso sopportarlo. L’idea che fra 30 anni non mi cambino il pannolone invece mi atterrisce.

Ci sono cose che non si possono comprare. La famosa carta di credito c’è, ma solo per tutto il resto.

Un cittadino di Adro

Masada 1126. Botte da orbi

http://masadaweb.org

http://bellaciao.org/it/spip.php?article26491

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