Adro «Ridiamo i soldi alla missione»
martedì 04 maggio 2010
(red.) Non sembra avere fine la vicenda della mensa negata ad alcuni bambini delle scuole materna ed elementare di Adro poiché le loro famiglie non erano in regola con il pagamento delle rette.
Per fortuna il clamore mediatico si è un po’ attenuato, ma il piccolo paese della Franciacorta continua a fare notizia.
Un gruppo di cittadini, rigorosamente anonimi, giovedì scorso ha spedito alla presidente dell’associazione di genitori volontari che gestisce la refezione, Graziella Giuseppina Paganotti, una busta contenente 700 euro suddivisi in 14 biglietti da 50.
Il denaro era accompagnato da una breve lettera, nella quale si invitava la responsabile della mensa a restituire i soldi a don Giovanni Piumatti, il religioso diocesano di Pinerolo che nelle scorse settimane - scosso dalla vicenda - aveva inviato un contributo dal Congo, terra della sua missione.
La busta non è arrivata per posta, ma qualcuno l’ha infilata nella cassetta delle lettere approfittando dell’assenza dei membri della famiglia Paganotti, che l’hanno trovata rientrando in casa verso la mezzanotte di giovedì.
Come si ricorderà, il sacerdote ha inviato il contributo dalla missione di Muhuanga attraverso la sua corrispondente bresciana Paola Paiola, segretaria della onlus Smile Mission, accompagnandola con alcune toccanti frasi che invitavano i cittadini di Adro alla convivenza civile e alla solidarietà umana e non alla contrapposizione dei confronti delle famiglie bisognose d’aiuto (leggi qui). All'esempio del missionario, preceduto da quello del benefattore che ha versato da solo i circa 10 mila euro di arretrati (leggi qui), si aggiunge ora il gesto di questi anonimi cittadini.
Nella lettera scrivono che le parole di padre Piumatti li hanno commossi, facendoli riflettere. E che, ringraziandolo per la donazione, invitavano la presidente a restituirgli il contributo, visto che quel denaro è molto più importante per i bambini della missione che per quelli di Adro. Aggiungendo che ai piccoli che frequentano le scuole italiane dovrebbero pensare le nostre istituzioni.
Così un gruppo di persone qualunque ha pensato di riscattare la figuraccia che la drastica decisione del sindaco del paese e dei genitori che ne avevano appoggiato la scelta (leggi) ha fatto fare alla Franciacorta e a tutta la provincia di Brescia, dividendo anche la chiesa cattolica (leggi).
http://www.quibrescia.it/index.php?/content/view/18171/1/
martedì 4 maggio 2010
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